mercoledì 30 dicembre 2015

BUON ANNO!

Non so chi vincerà le presidenziali americane, né quale squadra il campionato di calcio, e non so se l'italico governo reggerà per altri 365 giorni.
Alcune cose però penso di poterle prevedere con buone probabilità di cogliere nel segno, o andarci vicino.  Provo a fare 10  previsioni.

1) Ci saranno numerosi attentati terroristici in tutto il mondo. Dopo ogni attentato tante persone buone strilleranno in coro che l'Islam è una religione di pace.

2) Continueranno gli accoltellamenti dei “resistenti” palestinesi contro la popolazione civile israeliana. Il filosofo Gianni Vattimo sentenzierà che quelli dei palestinesi sono coltelli giocattolo. L'assemblea generale dell'ONU chiederà formalmente ai militari ed ai civili israeliani di difendersi dai tentativi di accoltellamento solo con mosse di Krav maga, evitando quelle che potrebbero far troppo male ai giovani palestinesi.

3) Renzi continuerà a dire che tutto va bene, anzi, benissimo.

4) Il debito pubblico italiano resterà invariato o aumenterà.

5) Idem per la pressione fiscale.

6) I possessori delle famose obbligazioni subordinate non vedranno un centesimo.

7) Grillo scoprirà che il morbillo, la varicella e la diarrea sono una invenzione delle multinazionali del farmaco e che mangiar pesce fa venire il tumore alla prostata.

8) La UE detterà nuove regole sulla temperatura dell'acqua quando ci facciamo la doccia, il diametro delle uova di gallina, il numero delle ore che possiamo dedicare alla ginnastica (l'attività sportiva aumenta l'intensità respiratoria e questo incrementa il riscaldamento globale), il numero massimo dei rapporti sessuali settimanali (per lo stesso motivo).

9) In inverno farà freddo, e questo sarà addebitato all'effetto serra che sciogliendo i ghiacci polari devia la corrente del golfo e provoca il freddo. D'estate farà caldo e questo sarà presentato come la prova decisiva del procedere inarrestabile del “riscaldamento globale”.

10) Il Santo Padre sarà vicino ai poveri e inviterà tutti gli europei e gli americani a consumare meno acqua per non farla mancare agli africani. Protesterà contro le persecuzioni dei cristiani, che avvengono nel colpevole silenzio del mondo. NON ci svelerà il segreto che ci tormenta: CHI perseguita i Cristiani?

Beh... facciamo finta di nulla. BUON ANNO a tutte le amiche e a tutti gli amici.

lunedì 28 dicembre 2015

ISTERISMI GOEBBELSIANI




 
Numeri

In questi giorni ogni mattina, appena accendiamo quella scatola malefica che si chiama televisore, un accigliato annunciatore o una graziosa annunciatrice ci ammoniscono: “Il mondo è sull'orlo del baratro, l'aria delle grandi città irrespirabile”. Poi arriva l'esperto di turno e ci annuncia, non si capisce bene se trionfante o profondamente triste, che i decessi per tumore sono destinati ad accrescersi del diciotto, venti per cento in seguito alle poveri sottili. Il cittadino giustamente si spaventa. Coi tumori non si scherza ed un una percentuale del 20% è semplicemente spaventosa. Anche io, che alla salute ci tengo ma non sono un fanatico del salutismo, quando ho sentito un numero simile mi sono preoccupato, non tanto per me che sono un vecchierello, ma per i miei figli, e mio nipotino. Poi ho cercato di fare una cosa oggi sempre meno di moda: pensare.
Cosa significa di preciso che i decessi per tumore causato da polveri sottili sono destinati ad aumentare del 18%? Vediamo un po'. Nella provincia di Milano nel 2010 morivano di tumore 8,8 persone ogni 10.000. Per semplificare i calcoli ipotizziamo che ne morissero 10 e che l'incremento dei tumori sia pari al 20%. Tradotto in cifre assolute questo significa che l'incremento dei decessi per tumore sarà minore alla due unità ogni 10.000 abitanti. La cifra è comunque preoccupante, ma non tale da giustificare le campagne allarmistiche che ci martellano in questi giorni.
Qualcuno può considerare troppo rassicuranti questi numeri. Tutti più o meno abbiamo sentito fior di “esperti” che ci dicevano, ad esempio, che le donne hanno una possibilità del 20% di contrarre il cancro al seno. Cifre spaventose, che incutono giustamente allarme e paura. Ma, di nuovo, cosa significa di preciso un simile dato? Significa che una donna, nel corso di tutta la sua vita, ha il 20% di possibilità di contrarre un tumore al seno. Una quarantenne con una speranza di vita residua pari a 40 anni avrà ogni anno una probabilità di contrarre il tumore al seno pari allo 0,5%. Di nuovo, una cifra preoccupante, ma che non giustifica allarmismi isterici.

Gli allarmismi isterici invece sono all'ordine del giorno, sui media ed in rete. Milano è presentata come una sorta di camera gas, una trappola mortale per i suoi sventurati abitanti. Le cose però stanno diversamente. Secondo dati Istat, controllabili in rete, nel 2010 la vita media a Milano era pari a 80,1 anni per gli uomini e 85,2 per le donne, superiore sia alla media nazionale che a quella del nord Italia. Purtroppo non dispongo di dati più recenti ma non credo che lo smog nel capoluogo lombardo fosse nel 2010 molto minore di quello attuale. Dal 2004 al 2010 la vita media a Milano è aumentata di 1,7 anni per gli uomini e di 0,8 per le donne. La mortalità per tumore è scesa nello stesso periodo fino ai già menzionati 8,8 decessi ogni 10.000 abitanti rilevati nel 2010, con una contrazione della mortalità di 2,8 punti per gli uomini e di 0,5 per le donne. Tutto va bene allora? NO, ovviamente. Solo, si tratta di dati che non quadrano con gli strilli isterici di questi giorni.

Si possono fare considerazioni analoghe per l'Italia, recentemente condannata dalla UE per l'elevata mortalità derivante dalle polveri sottili. Nel 2005 la speranza di vita in Italia era di 78,1 anni per gli uomini e 83,7 per le donne. E' passata nel 2011 rispettivamente a 79,4 e 84,5. Non vi sono sostanziali differenza fra nord e sud. Per farci un quadro più preciso, val la pena di ricordare che la speranza di vita alla nascita nel nostro paese era di 35,4 anni nel 1880, 42,8 nel 1900, 54,9 nel 1930, 65,5 nel 1959. Insomma, le città sono camere a gas, siamo colpiti da alluvioni, desertificazioni, caldo soffocante e gelo polare, terremoti, maremoti, uragani, tifoni e bombe d'acqua mentre in passato, quando la follia umana era meno grave, tutte queste brutte cose non c'erano affatto. Però, viviamo sempre più a lungo. Molto, molto strana la cosa!


Grullerie

“Non esistono fatti, solo interpretazioni” ebbe a dire Friedrich Nietzsche. Beppe Grillo, probabilmente, di Nietzsche sa solo che aveva un gran bel paio di baffi, però si attiene al suo detto. Chi se ne frega dei dati quando possiamo “interpretarli” come cavolo ci pare? Ogni dato può essere correlato con qualsiasi altro, basta volerlo. Studiando le statistiche, potremmo rilevare che negli Usa nel corso del 2015 sono diminuiti, insieme, il consumo di burro ed il numero dei divorzi. Cosa ci vieta di collegare le due cose? Un seguace delle diete vegane potrebbe affermare che abolire il burro dalla lista degli alimenti rinforza la stabilità delle famiglie...
Secondo dati Istat il 2015 dovrebbe chiudersi in Italia con 68.000 morti in più rispetto al 2014: 566.000 rispetto a 498.000. I dati non sono ancora definitivi e gli statistici dell'Istat si guardano bene dall'indicare le cause del fenomeno, ma Grillo non ha dubbi: il maggior numero di decessi è certamente dovuto alle polveri sottili. Il tasso di mortalità dovrebbe essere dell'11% nel 2015, era stato del 10,3 nel 2012 e del 10,1 nel 2013. L'incremento dell'anno che sta per concludersi potrebbe essere un normalissimo picco statistico o la naturale conseguenza dell'invecchiamento della popolazione. Tutti dobbiamo morire, prima o poi, ed è chiaro che se le nascite si contraggono e la popolazione globale invecchia il numero complessivo dei decessi è destinato ad aumentare. Ma a Grillo tutto questo non interessa. La colpa di tutto è del “modello di sviluppo”, dell'insensato consumismo che i “poteri forti” ci hanno imposto. E può far si che numeri gli diano ragione: se debitamente torturati i numeri dicono quello che noi vogliamo. Non esistono fatti, solo interpretazioni...


Limiti

Quando sento parlare delle conseguenze nefaste del fatto che il livello dello smog superi certi limiti mi viene in mente un gran bel racconto di fantascienza dello scrittore americano Robert Sheckley.
Un giovane idealista è alla ricerca di un pianeta in cui sia stata stata realizzata la società perfetta. Qualcuno gli dice che questo paradiso esiste: è un pianeta chiamato Tranai. Il giovanotto parte e raggiunge il pianeta. Qui è accolto dal sindaco della capitale che gli racconta come tutto su Tranai sia tanto bello. In particolare gli assicura che su questo paradiso quasi non esiste delinquenza e che i pochi malfattori sono sempre assicurati alla giustizia. Naturalmente su Tranai i processi sono rapidi e non esistono errori giudiziari. Nessun innocente viene mai condannato, chi è punito è sempre colpevole. Ad un tratto il sindaco smette di parlare, si alza, afferra un fucile appeso al muro, va alla finestra, spara ad un passante e lo uccide. Il giovanotto è sbigottito. “Ma, cosa fate?” chiede.
“Nulla di grave”, risponde il sindaco, “ho eseguito una sentenza, ho ucciso un criminale.”
“Ma... mi dicevate che non ci sono criminali su Tranai”, replica il giovane idealista.
“No”, ribatte il sindaco, “vi solo ho detto che sono pochi”.
”D'accordo, ma...il processo?”.
“Ve lo ho detto che su Tranai i processi sono molto brevi...”
“Ma... e se quel tale era innocente?”
“Questo è assolutamente impossibile”
“Perché mai?”
“Su Tranai esiste una legge che stabilisce che chiunque venga ucciso come criminale è automaticamente colpevole”.

Ecco, certi discorsi sui livelli stabiliti dalla UE mi ricordano il racconto di Sheckley. Se il livello delle polveri supera un tot che gli euroburocrati, nella loro infinita saggezza, hanno stabilito, le polveri diventano automaticamente la causa di tutti i mali del mondo. Un po' come dire che chi beve mezzo bicchiere di vino è per definizione ubriaco. Qualsiasi discorso sui danni dello smog, pure realissimi, che parta da simili presupposti non ha nulla a che vedere con la scienza.



Ideologismi

Non vorrei essere frainteso. Il problema dell'inquinamento, specie nelle grandi città è reale; quanto al cancro, penso siano in pochi ad essere più sensibili di me al tema della lotta contro questo orribile male. Ho conosciuto persone stroncate da tumori ed alcune mi erano molto vicine; so bene quali e quante sofferenze provochino. Nulla però è tanto stupido, controproducente e dannoso quanto affrontare questi temi in maniera sensazionalistica ed ideologica. Alcuni sembrano provare un sadico piacere alle notizie cattive che riguardano l'inquinamento e la salute. Per qualcuno lo smog sarebbe facilmente eliminabile se solo noi fossimo un po' meno “folli” o se le “multinazionali” non tramassero nell'ombra per farci ammalare. Le cose invece sono leggermente diverse.
Nessuno oggi è disposto a rinunciare alla fetta di benessere che siamo riusciti a conquistarci. E ci sono ottime ragioni per non rinunciarci. Non si viveva affatto meglio, né più a lungo, quando di notte le città erano avvolte nelle tenebre o quando solo i più ricchi potevano vivere in ambienti malamente riscaldati; o quando il parto era per le donne un rischio mortale o la maggioranza dei bambini moriva nel primo anno di vita. Non si viveva neppure, in quei tempi qualcuno felici, in un mondo meno inquinato. Anche oggi fiumi e laghi sono molto più inquinati in Africa che in Europa, anche se molti fingono di non saperlo. Siamo riusciti a migliorare, faticosamente, il nostro tenore di vita, ma questo comporta inevitabilmente dei costi. Li comporta perché il mondo in cui viviamo non è fatto per noi, non si adegua automaticamente ai nostri desideri. Quindi, se vogliamo riscaldarci, viaggiare, viver in case illuminate, non annegare nei rifiuti, campare più a lungo, dobbiamo lavorare, produrre, consumare energia e questo ha dei costi, crea problemi.
Problemi da risolvere uno per uno, con spirito pragmatico e concreto, senza svolazzi ideologici nel regno dell'utopia. E senza ridicoli sensazionalismi, senza martellare la gente con una propaganda isterica degna di Joseph Goebbels. Qualcuno oggi cerca di creare una psicosi di massa, e con questa la falsa impressione che la fine del mondo sia dietro l'angolo. Non so se lo faccia per interesse, stupidità, ignoranza, fanatismo ideologico. Di certo in questo modo non si risolve alcun problema. Nè in Italia nè altrove.

mercoledì 16 dicembre 2015

L'ULTIMO DINOSAURO




Ieri è morto, alla bella età di 89 anni, Armando Cossutta.
E' stato comunista fino all'ultimo, coerentemente. Si, lo so bene, a volte la coerenza è la virtù dei folli, o degli imbecilli. Però, tutto sommato, ritengo più meritevole di rispetto un personaggio che, come Cossutta, che ha difeso orgogliosamente, fino all'ultimo, il suo comunismo di tanti altri che, dopo il 1989, del comunismo si sono semplicemente dimenticati. “Comunismo? Che cosa sarà mai?” hanno detto. Forse il comunismo era un piatto della cucina popolare abruzzese, o un gioco di società, o il nome di un monte nelle Alpi marittime, chissà. Comunque si tratta di qualcosa che non riguarda, non ha mai riguardato, persone come D'Alema, o Bersani, o Veltroni o, mi sia consentito nominarlo, Giorgio Napolitano.
Per costoro, e per tanti altri che comunisti non sono mai stati, il comunismo non è morto nel 1989, semplicemente non è mai esistito. E se qualcuno oggi si azzarda a parlarne lo guardano con aria di superiorità. “Ma dai, parli ancora del comunismo? Roba vecchia!” borbottano sorridendo. Però, se in Francia Marine Le Pen fa il pieno di voti immediatamente li senti strillare contro il “pericolo fascista”. E si che il fascismo è morto ben prima del comunismo.

Cossutta no, lui il comunismo lo amava, e lo difendeva. Il crollo del muro di Berlino per lui non è stato una festa ma una tragedia. Posizioni politiche indecenti? Si, senza dubbio, però trovo ancora più indecenti le ipocrisie di chi “festeggia” l'anniversario del crollo di quel muro senza mai pronunciare, neppure una volta, la parola “comunismo” e cerca di instaurare indecenti paragoni fra il muro di Berlino, costruito per evitare le fughe verso l'inferno capitalista, ed il muro che gli israeliani si sono visti costretti a costruire per difendersi dalle bombe umane.
Ad essere sinceri proprio coerente coerente Armando Cossutta non lo è stato, non fino in fondo almeno. Si, perché anche lui, dopo il 1989, ha rinunciato a difendere la realtà del comunismo. Non ha continuato a dire che l'URSS era il “paradiso dei lavoratori”, si è limitato a dire che “poteva evolvere democraticamente”. Non ha negato che i gulag ci siano stati, ne ha dato la colpa alla “guerra fredda”. Non ha detto che i rivoltosi ungheresi del 1956 erano “controrivoluzionari sobillati dalla CIA”. L'intervento sovietico in Ungheria è stato brutto, ma, anche'esso dovuto alla “guerra fredda”. La guerra fredda era per Cossutta qualcosa come le Crociate per gli occidentali politicamente corretti: la chiave che apre tutte le porte, e ci permette di giustificare tutto. Giustificare e distorcere tutto. I politicamente corretti dimenticano che le Crociate sono state precedute dall'espansione imperialistica dell'Islam e Cossutta che la guerra fredda iniziò quando l'URSS impose con le armi regimi comunisti a tutti i paesi dell'est Europa. Ma si tratta di dettagli, inezie. Cosa volete che conti il rispetto per la verità per chi vuole dialogare con l'ISIS, o per chi ha esaltato per decenni un certo baffone che della falsificazione sistematica della storia aveva fatto il suo pane quotidiano?

Quando muore qualcuno, si è portati a ricordare più il bene che il male della sua vita. E' naturale, umano, che sia così. Vale anche per i politici, anche per quelli come Cossutta. Però, bisognerebbe evitare le esagerazioni. Spacciare un vecchio stalinista come Armando Cossutta per un campione della democrazia è precisamente una di quelle esagerazioni che andrebbero evitate. Difficile farlo però, per una parte consistente della classe politica italiana che si è spesso avvalsa , è bene non dimenticarlo, anche dell'appoggio stalinisti come Cossutta. Non credo che Prodi passerà alla storia per le sue realizzazioni come politico o come manager pubblico; più probabile che ci passi come l'unico presidente del consiglio che sia riuscito a restare a galla anche grazie ai voti parlamentari degli stalinisti e dei... trotskisti. Spesso la realtà supera la fantasia più sfrenata!
E sarebbe bene non dimenticare che Cossutta ha gestito per molto tempo i rapporti finanziari fra la vecchia URSS ed il vecchio PCI che da quel paese è stato finanziato, sempre, sino al crollo finale. Una pagina assai discutibile nella biografia di Armando Cossutta, ma non deve indurci ad essere troppo severi con lui. Di quei finanziamenti erano bene al corrente tutti i dirigenti del PCI, a partire da quelli, dopo, hanno gridato più forte allo scandalo per gli altrui finanziamenti poco chiari.
Ed ancora, sarebbe bene evitare di ripetere sino alla noia che Cossutta non ha mai fatto politica mirando al proprio personale tornaconto. La cosa è probabilmente vera, ma, a mio modestissimo parere, del tutto irrilevante. Non è detto che il non mirare al proprio tornaconto sia sempre e comunque una virtù. Non credo che le bombe umane che si fanno esplodere in autobus e pizzerie mirino al proprio tornaconto, ed allora? Lo stalinismo ha provocato, secondo i calcoli prudenziali dello storico sovietico Roy Medvedev, di certo non un “anticomunista viscerale”, almeno 22 MILIONI di morti. Francamente non me ne frega nulla se chi ha esaltato, o difeso, o giustificato, quel sistema criminale lo abbia fatto per idealismo o fanatismo ideologico,  stupidità o tornaconto personale. Sono anzi portato a credere che i più pericolosi fra i difensori di baffone Stalin siano stati i puri idealisti, quelli convinti che la mattanza fosse l'inevitabile prezzo da pagare per la purificazione del genere umano.
La cosa migliore che si può dire di Cossutta è questa, in fondo: non è stato un fanatico, solo un grigio burocrate sinceramente convinto che l'URSS stesse svolgendo il grande e progressivo compito che “la storia” le aveva assegnato, e forse, in cuor suo, altrettanto sinceramente intimorito dagli orrori che caratterizzavano quel “compito”, e che lui conosceva benissimo.
Riposi in pace.

lunedì 14 dicembre 2015

LA TRUFFA DEL DOPPIO TURNO

Supponiamo che domani si voti in Italia col sistema elettorale a doppio turno alla francese. Supponiamo anche, per semplicità, che i distretti elettorali siano solo due e che si presentino alle elezioni tre partiti: il centro sinistra (CS), il centro destra (CD) ed il Movimento 5 stelle (M5S).
Al primo turno il centro sinistra vince alla grande in entrambi i distretti: nel distretto A si ha il seguente risultato:
CS: 40%
CD: 35%
M5S: 25%
Nel distretto B la vittoria del centro sinistra è ancora più netta:
CS: 48%
M5S: 30%
CD: 22%.
Sembra che per Renzi sia fatta, ma a questo punto CD e M5S hanno una gran trovata. Nel distretto A il M5S si ritira dalla competizione e fa convergere i suoi voti sul CD, nel distretto B il centro destra ricambia il favore: si ritira dalla competizione ed i suoi voti convergono sul M5S. Il risultato di questo giochetto è che il centro sinistra, malgrado sia il partito di gran lunga più votato, non ha nessuna rappresentanza parlamentare, mentre il centro destra ed il movimento 5 stelle, gli sconfitti, monopolizzano il parlamento.
Ipotesi fantasiose? No, è quello che è avvenuto in Francia. Il front di le Pen è il primo partito, la destra di Sarkozy ha subito una brutta sconfitta, il partito socialista un autentico tracollo elettorale, ma entrambi gli sconfitti governano un certo numero di regioni. I vincitori del Front invece non ne governano nessuna.

Il sistema a doppio turno è nella sua essenza truffaldino: permette, a volte addirittura richiede, alleanze elettorali fra partiti che nulla hanno in comune se non il desiderio di NON far vincere un certo altro partito. E' un sistema elettorale che favorisce le forze politiche caratterizzate dalla cultura del NO o, se vogliamo nobilitare le cose, del pensiero negativo. Quel pensiero cioè in cui il momento del rifiuto è prioritario rispetto a quello della proposta, la distruzione vale più della costruzione, demonizzare l'avversario è più importante che proporre agli elettori un credibile programma politico.
Non si tratta neppure, val la pena di sottolinearlo, di accordi caratterizzati dalla ricerca del meno peggio. Chi opta per il meno peggio opta comunque per un programma, un orientamento, mira al conseguimento, in positivo, di alcuni limitati obiettivi. Il seguace del pensiero negativo ha invece di mira un solo obiettivo, se così possiamo chiamarlo: distruggere un certo sistema, o, se non gli è possibile, un certo partito, o , se anche questo non gli è possibile, una certa persona, con qualsiasi mezzo. Quanto è avvenuto in Italia nei famosi venti anni di “berlusconismo” è indicativo a questo proposito.
Qualcuno potrebbe obbiettare che anche in un sistema elettorale maggioritario a turno unico sono possibilI le grandi ammucchiate finalizzate a sconfiggere una certa forza politica. Si, queste sono possibili anche in un sistema a turno unico, nessun sistema è perfetto, ma sono in primo luogo molto più difficili: ogni partito all'inizio mira ad essere LUI il primo nei vari distretti e nessuno sa se, in caso di sconfitta, si classificherà al secondo o al terzo posto. Inoltre nel sistema a turno unico le “ammucchiate”vanno fatte subito e vanno presentate da subito agli elettori per quello che sono. Per tornare all'esempio di prima, in un sistema a turno unico M5S e CD avrebbero dovuto fare sin dall'inizio un accordo elettorale, avrebbero dovuto cercare un minimo di convergenza su obiettivi e programmi. Se non lo avessero fatto gli elettori li avrebbero giudicati anche per questo.

In Francia Marine Le Pen è stata sconfitta non dai gollisti o dai socialisti ma dal sistema elettorale. Qualsiasi altro sistema la avrebbe vista autentica trionfatrice. Ed avrebbe rispecchiato, qualsiasi altro sistema, i sentimenti reali della maggioranza degli elettori francesi, le modifiche profonde in atto nell'opinione pubblica francese ed europea.
Il sistema a doppio turno no. Questo sistema truffaldino consente a vecchi rottami della politica di cantare vittoria anche se la loro presa sull'elettorato diventa ogni giorno più ristretta. La cosa grave è che anche l'Italia avrà, se le cose non cambiano, una simile legge elettorale, varata con la benedizione, fra gli altri, del vecchio, e ormai molto poco lucido, Silvio Berlusconi.
Non c'è davvero da stare allegri.

giovedì 10 dicembre 2015

GUANTANAMO EUROPEA?

Pare che Hollande pensi ad una Guantanamo europea. La cosa mi lascia perplesso, ma dimostra che, al di la del risultato dei ballottaggi, la vittoria di Marine le Pen un risultato lo ha ottenuto: nessuno se la sente più, nemmeno a sinistra, di continuare come se niente fosse.
Mi correggo: nessuno se la sente più IN FRANCIA. In Italia c'è gente come Pietro Gomez, del “fatto quotidiano” (tanto per cambiare) che dice che l'Isis si può sconfiggere colpendo i terroristi UNO AD UNO. Il tal PM indaga su Abdul, gli spedisce un avviso di garanzia, dopo due anni c'è il rinvio a giudizio, dopo 5 la condanna in Assise, dopo sette la condanna viene confermata in appello, dopo otto la cassazione annulla tutto e Abdul torna libero. Intanto un altro PM ha iniziato un procedimento contro Omar...
E' quanto meno probabile che personaggi come Pietro Gomez o Marco Travaglio reagiscano alla proposta di Hollande, o ad altre simili, brandendo la spada del garantismo; chissà, forse scopriranno addirittura la presunzione di innocenza.  E' strano il mondo. Per combattere l'evasione fiscale i giustizialisti forcaioli di casa nostra sono pronti a fare a pezzi le fondamenta stesse dello stato di diritto. Hanno reclamato a gran voce intercettazioni a tappeto per tutti e la abolizione, o l'indefinito allungamento, della prescrizione per i reati finanziari. Uno di loro, Pietro Ingroia, tempo fa ha addirittura proposto l'inversione dell'onere della prova quando ci sia di mezzo l'evasione fiscale: dovrebbe essere il presunto evasore a dimostrare la sua innocenza, non la finanza la sua colpevolezza, nel frattempo i beni potrebbero essergli confiscati.
Quando però c'è di mezzo non l'evasione fiscale o qualche raccomandazione, o qualche cenetta a luci rosse, ma il terrorismo fondamentalista assassino i nostri forcaioli diventano garantisti. Cosa volete che sia il massacro indiscriminato di gente a caso! Il garantismo può andare a farsi benedire se si tratta di stabilire se Berlusconi è stato o no a letto con Ruby. Se invece c'è da bloccare una possibile bomba umana, o sbattere in galera un giovanotto che si diverte a prendere a picconate in testa i passanti, gli implacabili angeli della giustizia diventano buoni, comprensivi e super garantisti!

Probabilmente ha senso pensare a misure eccezionali, limitate al solo terrorismo, che ne rendano più facile il contrasto giudiziario, per questo proposte come quella di una “Guantanamo europea” mi lasciano perplesso ma non mi scandalizzano. Ma se si cerca di contrastare il terrorismo solo o prevalentemente sul piano giudiziario simili misure sono destinate a provocare un deterioramento profondo del nostro sistema domocratico liberale. Il fondamentalismo islamico non si combatte solo o prevalentemente sul piano giudiziario. Pensare di contrastare un movimento politico religioso di massa colpendo “uno ad uno” i suoi esponenti è pura idiozia, se non peggio. Se lo scontro con l'Isis dovesse risolversi nelle aule dei tribunali non solo sarebbe inesorabilmente perso, ma ci porterebbe ad una drastica riduzione delle garanzie liberali PER TUTTI. E lascerebbe privi di ogni difesa, non dimentichiamolo, coloro che in medio oriente sono, ora, nelle grinfie dell'Isis. Ma a questi i "buoni" di casa nostra non pensano. Battiamo il terrorismo a suon di avvisi di garanzia, dicono. E quelli che, proprio mentre noi chiacchieriamo, vengono crocifissi, impalati, bruciati vivi? CAZZI LORO!
Lo scontro col terrorismo assassino va combattuto a tutti i livelli: militare, politico, economico, culturale, giudiziario. Si possono conservare, malgrado il terrorismo e la necessita assoluta di sconfiggerlo, le fondamentali garanzie liberali solo se il terrorismo lo si combatte, senza remora alcuna, sul piano militare, politico, economico, culturale. Se questo non avviene diventa privo di senso e vigliacco invocare il garantismo a difesa dei diritti dei sospettati di terrorismo.
Ma questo i giustizialisti forcaioli, e ora filo islamici, di casa nostra non lo capiranno mai.

lunedì 7 dicembre 2015

RINGRAZIARE, STRUMENTALIZZARE

I giornalisti (si fa per dire) del “fatto quotidiano” hanno commentato la vittoria della Le Pen in Francia col seguente Titolo: “Marine Le Pen ringrazia il califfo”. Altri giornalisti (idem come sopra) hanno invece detto che la signora Le Pen “strumentalizza” il terrorismo.
Qualcuno mi aggredisce. Io resisto, lotto ed alla fine riesco a metterlo in fuga. Un gruppo di persone che ha assistito alla scena si congratula con me. Per certi sapientoni questo vuol dire che devo “ringraziare” chi mi ha aggredito: se non lo avesse fatto io non avrei potuto metterlo in fuga e non avrei ricevuto le congratulazioni degli astanti; per altri, più moderati, questo vuol dire che ho “strumentalizzato” il mio aggressore.
Lottare contro chi ci vuole distruggere, e criticare duramente chi, a nostro parere, non lo contrasta efficacemente, vuol dire “strumentalizzarlo” o addirittura essere suoi amici. Con questo modo di “ragionare” (si fa sempre per dire) Gran Bretagna e Stati Uniti hanno “strumentalizzato” Hitler o erano addirittura suoi amiconi. Senza il dittatore nazista infatti non avrebbero vinto la guerra...

I governanti sapientoni, i burocrati della UE vogliono evitare che la signora Le Pen, o altre per lei, possano “ringraziare” o “strumentalizzare” il Califfo? Hanno un metodo semplicissimo per farlo. 
Combattano l'ISIS armi alla mano.
La smettano di aprire le porte d'Europa a masse enormi di persone che ci sono quasi sempre ostili.
Accolgano chi fugge dal fondamentalismo islamico, non chi ne condivide i disvalori.
Non ripetano, dopo ogni attentato che “l'Islam è una religione di pace”.
Non raglino in continuazione contro una presunta “islamofobia”.
La piantino di costruire nuove moschee. Chiudano le moschee sospette di essere centri eversivi.
Difendano le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra arte. Prendano a calci nel sedere chi pensa che una madonna di Raffaello possa “offendere” qualcuno. E se qualcuno davvero si “offende”, beh, lo lascino con la sua offesa.
Aboliscano l'ignobile marchiatura delle merci israeliane, misura degna di Goebbels decisa dalla UE proprio alla vigilia della mattanza di Parigi.
Esprimano solidarietà fattiva con Israele, da sempre nel mirino di terroristi del tutto simili agli assassini di Parigi.

Per ora nessuno fa cose simili, mi pare. Così NON è la signora Le pen a dover ringraziare il Califfo, è il Califfo che ringrazia gli euroburocrati.   
Gli euroburocrati provino a farle, queste cose, o cose di questo tipo, e non ci saranno ringraziamenti di alcun tipo, e nessuno potrà “strumentalizzare” il terrorismo.
Altrimenti tacciano!!!

domenica 6 dicembre 2015

ULTIME NOTIZIE

10- 12 -2015
A Teheran il grande Mullah Halsid ben Rashmi, in una lezione magistrale tenuta presso la locale università, afferma che le procedure seguite dal Tribunale della Santa Inquisizione nel corso del processo a Galileo Galilei non sono state corrette. La risposta non si fa attendere. A Roma in un imponente corteo seicentomila cattolici urlano la loro indignata protesta. Alcune moschee vengono assalite ed incendiate, numerosi fedeli musulmani decapitati.

12-12 – 2015
Sono in corso, nella provincia dello Hunan, in Cina, scontri molto violenti fra fedeli taoisti e confuciani. Non si può fare ad ora un bilancio preciso delle vittime, ma pare ammontino a numerose migliaia.

13 – 12 – 2015
Oltre un milione di persone hanno riempito piazza san Pietro e le vie adiacenti al grido di “Cristo è grande e il papa è il suo vicario”. Hanno chiesto a gran voce che il Vaticano dichiari guerra all'Iran per evitare che infami provocazioni come quella di Teheran possano ripetersi. La diplomazia vaticana prende tempo, ma in un comunicato la santa sede afferma che gli infedeli saranno puniti per le loro provocazioni blasfeme.

15 -12 -2015
A Londra un gruppo di Luterani da l'assalto ad una libreria. Il proprietario ed i commessi sono costretti a consegnare tutte le copie del libro di Max Weber: “l'etica protestante e lo spirito del capitalismo”, giudicato gravemente blasfemo ed offensivo nei confronti di Martin Lutero. Le copie del libro vengono date alle fiamme fra gli applausi di una numerosa folla. Il primo ministro britannico ammette che l'opera di Weber contiene numerose offese nei confronti del protestantesimo.

20 – 12 . 2015
Ieri al Cairo un giovane si è fatto saltare in aria in un ristorante. Alcuni testimoni riferiscono di avergli sentito urlare: “viva il Nirvana! Onore al Buddha!”. Si contano non meno di 37 vittime.

23 -12 – 2015
Un aereo delle linee saudite esplode in volo, le vittime sono 231. Successive indagini appurano che si è trattato dello scoppio di una bomba. L'attentato viene rivendicato dal gruppo estremista buddista “luminosa illuminazione”. Chi rifiuta la meditazione come mezzo per accedere al Nirvana sarà punito come merita, afferma il “nuovo Buddha”, indiscusso leader religioso e politico del gruppo.

24 -12 – 2015
Da un villaggio giordano abitato da ebrei partono razzi contro vicini villaggi abitati da musulmani. Numerose le vittime fra la popolazione civile.

25 – 12 – 2015. Ore 12
In occasione del Santo Natale è stata indetta in tutto il mondo musulmano una giornata di preghiera per la pace. In tutte le moschee del mondo folle di fedeli islamici pregano per il dialogo inter religioso, l'amore e la tolleranza.

25 -12- 2015. Ore 22
Tre giovani sono entrati stasera in un ristorante cinese nel centro di Roma. Estratte pistole e piccole mitragliette hanno chiesto a tutti i non cinesi di recitare in perfetto mandarino il seguente brano tratto da “La regola celeste” dell'antico filosofo taoista Lao Tzu: “E' nell'alternarsi di essere e non essere che appaiono dell'uno il gran prodigio e i limiti dell'altro”. Chi non è stato in grado di recitare correttamente in mandarino questo brano è stato ucciso con una rivoltellata alla nuca. Quando la polizia ha fatto irruzione nel locale, uccidendo i tre terroristi, si sono contate 52 vittime.

26 -12- 2015
La aviazione giordana colpisce le postazioni ebraiche da cui partivano i razzi diretti verso i villaggi musulmani. Viene appurato che gli ebrei avevano piazzato le loro rampe sul tetto di una scuola elementare. Nel raid muoiono 7 miliziani ebrei e due studenti. Il rabbino capo di New York, Moshe Levi, definisce i razzi ebraici “armi giocattolo” ed invita il mondo a mobilitarsi contro gli assassini giordani. L'ONU condanna duramente la scriteriata reazione giordana.

27 – 12 – 2015.
Scontri al confine fra India e Pakistan. Al termine di una grande manifestazione gruppi di fedeli induisiti armati di mitra e pistole attaccano le guardie di confine pakistane. Non si conosce il numero delle vittime.

30 -12 – 2015
Un gruppo di estremisti greco ortodossi attacca un villaggio nei Balcani. Si tratta di una enclave musulmana. Gli uomini vengono fucilati, crocifissi od impalati, le donne invitate a convertirsi. Quelle che rifiutano sono in parte bruciate vive, in parte vendute come schiave ai sacerdoti del clero greco ortodosso.

31 -12 – 2015
Tutto il mondo musulmano festeggia la fine dell'anno con una veglia di preghiera per la pace ed il dialogo fra le diverse fedi. In tutte le moschee risuonano queste parole:
Il cristianesimo è una religione di pace
L'ebraismo è una religione di pace
Il buddismo è una religione di pace
L'Induismo è una religione di pace
Il taoismo è una religione di pace
Il confucianesimo è una religione di pace

Eccetera eccetera eccetera...

Sembra il racconto di un pazzo vero? Però, proviamo ad invertire i termini. Mettiamo “islamico” al posto di “cristiano”, “ebreo”, “buddista”, eccetera, e viceversa. Chissà, forse tutto sembrerà leggermente realistico...

mercoledì 2 dicembre 2015

SEDICENTI

Lo cinguettano di continuo annunciatori ed annunciatrici televisive, riferendosi all'ISIS: “Il sedicente stato islamico”...
Perché mai “sedicente”? L'uso continuo di questo termine riferito al califfato mi fa venire in mente altri tempi, ormai lontani, quando i militanti del PCI parlavano delle brigate rosse definendole “sedicenti brigate rosse” o “brigate sedicenti rosse”.
Il motivo di quel “sedicenti” era fin troppo chiaro: nulla di ciò che è rosso può avere a che fare col terrorismo e, più in generale, con la criminalità. Evidentemente i solerti militanti del PCI non avevano mai letto la storia del partito bolscevico. Se lo avessero fatto sarebbero venuti a sapere che per lungo tempo il partito di Lenin e Stalin si finanziò con le rapine. Doveva trattarsi di un partito sedicente bolscevico.

Cosa si intende dire quando si definisce il califfato dell'ISIS come un “sedicente stato islamico”? Il termine “sedicente” si riferisce forse a “stato”? Il califfato non è uno stato, questo si vuole sostenere?
Ricordo una vecchia definizione scolastica: “lo stato è un popolo, stanziato su un territorio, sotto una potestà d'impero indipendente e sovrana”. Beh, il califfato controlla un territorio molto ampio e le relative popolazioni; quanto alla potestà di imperio, non c'è alcun dubbio che questa venga esercitata, e col massimo rigore. Difficile da questo punto di vista negare che l'Isis sia uno stato, niente affatto “sedicente”. Ma c'è di più. L'ISIS riscuote le imposte, organizza nei territori che controlla un sistema di sicurezza sociale, ha un esercito piuttosto efficiente, amministra la giustizia, ha un capo riconosciuto da tutti i suoi militanti, una sua economia ed un suo commercio. Da molti e fondamentali punti di vista il califfato dell'ISIS è molto più “stato” che non la “Palestina”. A differenza del califfato dell'ISIS il presunto stato palestinese non ha un territorio ben definito, un esercito, un sistema di sicurezza sociale, una amministrazione unitaria della giustizia. Il sedicente (forse è il caso di usarlo) stato palestinese non ha una economia propria e dipende in tutto dall'odiato Israele, soprattutto non ha un unico e riconosciuto governo, un unico e riconosciuto centro di potere. Eppure i nostri amati giornalisti parlano continuamente di “stato palestinese” e di “sedicente stato islamico dell'ISIS”. Patetico.
Il motivo di tanta idiozia è, di nuovo, fin troppo chiaro: lo stato dell'ISIS è “sedicente” perché l'ISIS altro non sarebbe che una banda di criminali, un pugno di pazzoidi che è possibile sconfiggere con mirate azioni di polizia. La politica dello struzzo sembra davvero essere diventata la specialità degli occidentali, soprattutto degli italiani.

Oppure il termine “sedicente” si riferisce a “islamico”? L'ISIS sarebbe uno “stato sedicente islamico” perché l'ISIS con l'Islam non ha proprio nulla a che vedere, esattamente come le brigate rosse erano “brigate sedicenti rosse” perché i terroristi delle BR non avevano nulla a che fare col comunismo.
Lo sanno tutti che il “vero” Islam è moderato, tollerante, nemico di ogni violenza, rispettoso dei diritti delle donne, addirittura “laico”. L'ISIS non è nulla di tutto ciò quindi il suo islamismo è “sedicente”. Così ragionano (si fa per dire) dai teleschermi i maestri del pensiero politicamente corretto.
Però, se le cose stanno così, allora erano sedicenti islamici anche i talebani, che infilavano le donne nei burka e, come i tagliagole dell'ISIS, distruggevano le opere d'arte. E l'Arabia saudita è uno stato sedicente islamico, visto che in Arabia saudita si decapitano e si crocifiggono gli oppositori del regime, ed è uno stato “sedicente” islamico anche l'Iran, dove è stata impiccata una donna rea di aver ucciso un uomo che tentava di stuprarla, ed è “sedicente” islamico anche il Pakistan, dove la apostasia e la bestemmia sono punite con la decapitazione. Ho il terribile sospetto che tutto l'Islam, quello vero, quello con cui abbiamo a che fare nei fatti sia un Islam... sedicente.

Detto francamente: mi sembra che gli unici ad essere “sedicenti” sono loro, i giornalisti, le annunciatrici e gli annunciatori dei vari TG di regime, i conduttori e le conduttrici di Talk show, coloro che conducono interminabili dibattiti televisivi in cui si parla per ore del nulla. Sedicenti giornalisti di una sedicente informazione.

martedì 1 dicembre 2015

SCIENZA O IDEOLOGIA?

Come si fa a stabilire che B è causa di A? Si esaminano i casi in cui A è presente. Si constata che oltre ad A sono presenti B, C e D. Si tolgono C e D e si lascia B: A resta. Si toglie B ed A scompare. Se questo si ripete tutte le volte, se cioè tutte le volte che c'è B c'è anche A e tutte le volte che si toglie B A scompare, mentre invece A non scompare se si tolgono C o D, E o F, allora si può dire che B è causa di A. La attribuzione di un rapporto causale fra due eventi è la risultante di una indagine empirica, è un a posteriori rispetto a tale indagine.
Qualcuno però agisce in maniera del tutto diversa. Si stabilisce a priori che B è causa di A, dopo di che, tutte le volte che A si presenta si dice che è stato causato da B. In questo modo i dati empirici confermano sempre una certa attribuzione di causalità. Gli esperti europei della organizzazione mondiale della sanità si comportano in questo modo. Stabiliscono che un livello delle polveri sottili superiore ad X causa morte prematura, dopo di che tutte le morti premature che avvengono in un paese in cui il livello delle polveri sottili sia pari ad X + 1 sono attribuite al livello delle polveri sottili. E' un po' come se qualcuno dicesse che tenere un gatto in casa è causa di infarto e “provasse”questa sua bizzarra teoria stabilendo che tutti le morti da infarto di persone che tenevano in casa un gatto sono causate dalla presenza del simpatico felino. Procedimenti ridicoli, che non hanno nulla a che vedere col metodo scientifico, ma che sono usati spesso e volentieri dagli organismi internazionali. L'annuncio strombazzato alla conferenza mondiale sul clima secondo cui l'Italia è al primo posto in Europa per le morti causate da polveri sottili ne costituisce un ennesimo esempio.

In Italia la aspettativa media di vita alla nascita è di 82, 03 anni, è di 81,89 in Svezia, di 81,66 in Francia, di 81,60 in Norvegia, 81,47 in Spagna, di 80,44 in Germania, di 80,42 nel Regno Unito. Per farla breve, l'Italia è al quarto posto fra gli stati europei per aspettativa di vita, preceduta solo da San Marino (che è poi sempre Italia), Andorra e Svizzera. Se davvero il livello delle polveri sottili è in Itali più elevato che altrove la aspettativa di vita nel nostro paese dovrebbe costituire una evidenza empirica in grado di smentire, o almeno di mettere fortemente in dubbio, la teoria secondo cui questo livello è causa di morte prematura. Ma questa NON è, MAI, per definizione in discussione. Che il livello delle polveri sottili sia causa di morte prematura è dichiarato vero a priori, al di la di ogni verifica empirica. Stabilito questo tutte le morti premature di un certo paese sono attribuite alle polveri sottili, anche se questo paese gode di una aspettativa di vita superiore ad altri meno inquinati.

Praticamente tutti i dati catastrofici che vengono strillati in conferenze come quella sul clima sono di questo tipo. Si stabilisce ad esempio che l'effetto serra provoca uragani, alluvioni, siccità, insomma, un po' tutti gli eventi meteorologici che non ci piacciono. Una volta stabilito questo ogni evento sgradevole “prova“ che, a causa dell'effetto serra, il mondo è sull'orlo del baratro. La cosa divertente è che ormai ci troviamo “sull'orlo del baratro" da numerosi decenni. E' dagli anni 80 dello scorso secolo che dicono: "un altro passo e precipitiamo", poi si danno appuntamento, dopo un po' si rivedono e ripetono: “siamo sull'orlo del baratro”.
Non vorrei essere frainteso. L'ambiente è un bene prezioso e va tutelato. Ma non lo si tutela con l'ideologia, né con l'illusione, questa si ingenuamente antropocentrica, che l'uomo possa creare un ambiente perfetto, fatto a sua misura, che consenta insieme il massimo di virtù ecologiche e comodo benessere. Non siamo i “beneficiari della creazione" e neppure i "rispettosi custodi" di un giardino che il buon Dio ha affidato alle nostre cure. Siamo solo la parte infinitesima di un universo estraneo alle nostre esigenze ed ai nostri valori. E dobbiamo lottare duramente per viverci, in questo universo ostile. Faremmo bene a non dimenticarlo mai.